In questa guida spieghiamo come ottenere prestiti a protestati senza cessione del quinti.
I protestati sono soggetti deboli del mercato del credito, perché essendo segnalati al Crif, Centrale Rischi Finanziari, sono considerati dalle banche e dalle società finanziarie clienti a rischio, a causa della storia creditizia negativa. In sostanza, si diventa protestati quando non si paga un debito sotto forma di titolo di credito. Nella pratica questo succedere a seguito dell’emissione di un assegno a vuoto o in seguito al mancato pagamento alla scadenza di una cambiale o di un vaglia cambiario.. Pertanto questi soggetti difficilmente potranno sperare di ottenere un prestito, a parte alcuni prodotti, che negli ultimi anni hanno registrato in Italia un grande successo, forse anche grazie alla loro accessibilità persino per i protestati e i cattivi pagatori.
In genere, la forma di finanziamento più facilmente accessibile ai protestati e ai cattivi pagatori è la cessione del quinto. Tuttavia, il presupposto essenziale per ottenere questo prestito è di essere lavoratore dipendente a tempo indeterminato. In assenza di busta paga, infatti, la cessione del quinto non può essere erogata, trattandosi proprio di un finanziamento la cui rata viene rimborsata mensilmente attraverso un prelievo diretto da parte del datore di lavoro, che deve versare all’istituto di credito il dovuto, nel limite massimo di un quinto della retribuzione, al netto di imposte, contributi previdenziali ed eventuali altre rate per finanziamenti accesi in precedenza.
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Prestiti a Protestati con Cambiali
Vediamo cosa succede se non si può accedere alla cessione del quinto. Parliamo a tale proposito dei prestiti cambializzati. Si tratta di finanziamenti personali, ovvero che non richiedono alcuna motivazione all’atto della loro erogazione, in quanto la liquidità può essere utilizzata dal cliente come meglio crede, senza vincolo per l’acquisto di un determinato bene o servizio.
I prestiti cambializzati sono garantiti dalla sottoscrizione da parte del debitore delle cambiali, titoli esecutivi, che consentono al creditore di escutere i beni del primo, nel caso di inadempienza alla scadenza della rata. Le cambiali vengono firmate dal cliente e consegnate alla banca o finanziaria. A ogni scadenza, il debitore dovrà presentarsi presso l’istituto e pagare la rata periodica, in genere, mensile. In cambio, l’istituto riconsegnerà al cliente le cambiali, quando esse vengono pagate, come se fungessero da quietanza di pagamento. Il debito viene considerato estinto quando tutte le cambiali sono tornate in possesso del debitore che le aveva firmate.
La presenza delle cambiali non è comunque l’unica garanzia che la banca o la finanziaria richiedere per concedere un prestito cambializzato. Le cambiali sono uno strumento utile per potersi rivalere sul debitore in maniera molto più rapida del normale, non sono certamente una garanzia sufficiente da rassicurare la banca.
Se il creditore non si fida del cliente, a causa della sua condizione di protestato, potrebbe sempre richiedere l’avallo, ossia la garanzia di un terzo soggetto, detto avallante, che firma le cambiali nell’apposito spazio in basso sulla facciata frontale del documento, garantendo per l’adempimento del debito. L’avallante si impegna per fare in modo che ogni rata sia pagata alla scadenza e a nulla varranno le giustificazioni, per cui non si fosse a conoscenza che il debitore principale non avesse avvertito del mancato pagamento. Risulta essere compito del garante, infatti, verificare che ciò accada, altrimenti potrebbe vedersi segnalato come il debitore principale in qualità di cattivo pagatore o protestato.
L’istituto dell’avallo appare molto simile funzionalmente a quello della fideiussione. C’è una rilevante differenza formale, però, l’avallo prescinde dalla reale sussistenza del debito sottostante, mentre la fideiussione viene meno, qualora il debito non fosse più considerato dovuto.
In verità, negli ultimi tempi, forse per ridurre al minimo i rischi di insolvenza, molti istituti erogano tali finanziamenti ai soli lavoratori dipendenti assunti a tempo indeterminato.
Resta il problema, quindi, di come accedere ai prestiti cambializzati, qualora non si disponesse di una busta paga, vuoi perché il cliente è disoccupato, casalinga, studente, inoccupato, lavoratore autonomo, atipico, con un’occupazione in nero o pensionato. In questi casi, sono due le possibilità, esibire almeno una garanzia alternativa, sia essa reale o personale.
Sulle garanzie personali, abbiamo già detto. Si tratta della fideiussione o anche dell’avallo. Aggiungiamo che il garante dovrà possedere gli stessi requisiti reddituali e patrimoniali richiesti al cliente. Per quanto riguarda, invece, le garanzie reali, si tratta di fare iscrivere un’ipoteca su un immobile di proprietà, il quale potrà essere venduto all’asta dal giudice, su richiesta del creditore, nel caso anche di parziale inadempienza sul debito. Il creditore si soddisferà con il ricavato fino alla somma vantata.
Prestiti a Protestati tra Privati
Un’altra forma di prestiti per protestati senza cessione del quinto è rappresentata dai prestiti tra privati.
Si tratta di un segmento dei finanziamenti che sta conoscendo un grande sviluppo grazie ai siti di social lending.
Il prestito tra privati permette di aggirare gli ostacoli legati al ricorso ai canali bancari, ma bisogna fare attenzione a cosa si firma e a quali condizioni si contrae il debito.
Il consiglio è quello di regolarizzare il prestito tramite una scrittura privata, un documento che va fatto visionare a un esperto, che potrà mettere il debitore al riparo dal rischio di compiere errori che potrebbero essere pagati a caro prezzo.
In generale, il modo più semplice che un protestato ha per accedere al credito è di contrarre un prestito cambializzato, qualora non volesse o non potesse farlo con la cessione del quinto. In assenza di busta paga, è necessaria almeno una garanzia, reale o personale. Le somme erogate possono anche essere consistenti, ammontanti a diverse decine di migliaia di euro, ma molto dipende dall’entità della garanzia apportata.
Si ricorda, infine, che la segnalazione del protesto viene cancellata dai pubblici registri dopo 5 anni o, se il debito è stato onorato, anche prima, tramite richiesta di cancellazione o successivamente all’ottenimento della riabilitazione del tribunale.
I prestiti a protestati senza cessione del quinto sono quindi possibili, anche se non semplici.