In questa guida spieghiamo come ottenere carte di credito per protestati.
I protestati hanno difficilmente accesso al credito, perché sono considerati soggetti a rischio per la loro storia creditizia negativa. Il riferimento è a coloro che non hanno onorato il pagamento di una cambiale alla scadenza, di un mutuo, un finanziamento o che hanno emesso un assegno anche solo parzialmente scoperto, ovvero senza i necessari fondi di provvista sul conto corrente collegato al titolo. Per questo, fino a quando resta la segnalazione al Crif e quella al Registro dei Protesti della Camera di Commercio, sarà abbastanza complicato vedersi erogare un finanziamento, tranne che in particolari casi, come per la cessione del quinto e i prestiti cambializzati, garantiti rispettivamente dalla busta paga e dalle cambiali sottoscritte dal debitore.
Anche il rilascio di una carta di credito potrebbe essere un’operazione complicata, perché oltre a essere uno strumento di pagamento, essa costituisce anche l’erogazione di un finanziamento a breve termine da parte dell’istituto emittente. Infatti, la carta di credito consente al titolare di effettuare pagamenti presso gli esercizi aderenti al medesimo circuito di emissione della carta, addebitando il costo dell’operazione sul conto corrente bancario collegato, non subito, ma generalmente entro la metà del mese successivo al pagamento, ovvero entro un periodo massimo di 45 giorni.
Visto che, quindi, come suggerisce la stessa espressione, la carta rilascia un credito, i protestati vengono spesso esclusi dal possesso. Infatti, in assenza di una soluzione unitaria e di normative in materia, le banche si muovono in ordine sparso. Negli ultimi tempi, dato il fenomeno crescente dei protesti, legato alla crisi economica, gli istituti sono meno restrittivi verso i protestati, consentendo loro di aprire un conto corrente, ma dalle funzionalità limitate all’accredito dello stipendio o al versamento di contanti, ma senza autorizzare pagamenti con addebito differito, come nel caso di una carta di credito o l’uso di un assegno.
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Carte Prepagate per Protestati
Esistono, però, diverse soluzioni possibili per ovviare al problema. Oltre alla cancellazione del protesto dai pubblici registri, le banche potrebbero rilasciare le carte ricaricabili, che tecnicamente non sono carte di credito, ma hanno simili funzionalità. Avete presente una scheda telefonica ricaricabile, il funzionamento è lo stesso. Ci si presenta presso lo sportello dell’istituto emittente con il contante e si carica la carta dell’importo desiderato o di quello previsto dal contratto. Le carte prepagate, che permettono pagamenti solo entro il limite del saldo ricaricato e non consentono l’anticipo contanti, non richiedono di fornire alla banca o alla società emittente particolari garanzie, a differenza di quanto avviene per le normali carte di credito.
Il titolare potrà effettuare pagamenti presso gli esercizi aderenti o prelevare contante fino all’esaurimento del credito, digitando il PIN rispettivamente ai POS dei negozi o alle postazioni ATM delle banche autorizzate. In genere, la carta è ricaricabile fino a un plafond massimo, ma in alcuni casi potrebbe essere del tipo usa e getta, ossia non più utilizzabile, una volta esaurito il credito. Le spese di ricarica possono variare in base all’offerta e al canale scelto per l’operazione, ed è un costo che conviene valutare, come anche la voce prelievi in Italia e all’estero, per verificare le eventuali commissioni, soprattutto presso gli ATM di altre banche.
Particolarmente utili sono poi le carte prepagate con IBAN per protestati. Le carte conto, nonostante non offrano un’operatività completa, permettono comunque di ottenere pagamenti. Se si attiva una prepagata con IBAN, si può chiedere che venga accreditato su di essa il proprio stipendio. Sempre con questo strumento, è possibile effettuare pagamenti tramite bonifico e anche ricevere denaro nella medesima modalità. Risulta essere possibile, infine, la domiciliazione delle utenze domestiche, una soluzione che la rende vantaggiosa e comoda. La presenza dell’IBAN aumenta le funzionalità della carta prepagata e per questo, quasi sempre, anche i costi. In genere, infatti, le prepagate senza IBAN non hanno canone, mentre le carte conto, prepagate con IBAN, spesso lo hanno. Le carte con IBAN hanno comunque alcuni limiti rispetto al conto corrente, non permettono infatti di emettere assegni, cosa possibile solo con un conto corrente vero e proprio.
Carte Revolving per Protestati
Un’altra tipologia di carta accessibile a chi ha subito un protesto è la revolving. Si tratta di una carta di credito che concede al cliente uno strumento pratico per effettuare i pagamenti, ma che potrebbe rivelarsi molto onerosa. Infatti, i titolari possono fare acquisti anche ordinari e rimborsare il debito senza fretta, essendo sufficiente provvedere al pagamento di rate minime periodiche. Inoltre, quando viene ripagata la quota capitale, il plafond messo a disposizione si ricostituisce, permettendo al titolare di ottenere un ulteriore credito.
Il rovescio della medaglia consiste negli oneri elevati di una carta revolving, in termini sia di commissioni applicate e del canone annuo che degli interessi sostenuti dal titolare, che scattano in maniera subdola, trattandosi di uno strumento di pagamento anche troppo comodo e che cela proprio la lievitazione degli oneri dietro al rinvio dei rimborsi. Facciamo un esempio, Tizio ottiene il rilascio di una carta revolving con plafond massimo di 2500 euro. Spende 1000 euro per effettuare un acquisto. Il credito residuo è, quindi, di 1500 euro. Tizio provvede a rimborsare subito 300 euro, oltre agli interessi. Il plafond a sua disposizione risale a 1800 euro, in quanto il capitale rimborsato, i 300 euro, ricostituiscono il credito.
Ovviamente non è possibile richiedere una carta revolving senza reddito dimostrabile. Il reddito può essere sia da lavoro che da patrimonio, ma è sempre necessario dimostrarlo. Senza questo, agli occhi della banca non si ha la garanzia richiesta per la concessione della carta
I protestati che ottengono il rilascio di una carta revolving potrebbero essere gravati da costi persino più alti, perché le banche o le finanziarie pretenderanno un premio per il rischio. Se si considera che già usualmente il TAEG di una carta revolving può arrivare anche oltre il 25%, varrebbe la pensa fermarsi a riflettere prima di optare per una tale scelta.
Altre Soluzioni
Un’altra soluzione potrebbe consistere nella richiesta online di carte di credito erogate dalle società che si occupano della cancellazione dei protesti. Si tratta di strumenti di pagamento a volte anonimi e rilasciate su conti accesi all’estero, ma che si caratterizzano per gli oneri abbastanza elevati, pari spesso anche a 500 e 1000 euro all’atto del loro rilascio. Inoltre, presentano il rischio di divenire inutilizzabili in Italia, dove con le nuove norme non è nei fatti più possibile l’uso di strumenti anonimi di pagamento.