In questa guida spieghiamo in cosa consiste il Registro Informatico dei Protesti.
Il protesto è l’atto formale con il quale il pubblico ufficiale attesta il mancato pagamento di una cambiale o di un assegno bancario. Per tutelare i soggetti che hanno rapporti economici con il protestato, il protesto è oggetto di pubblicità. Questa pubblicità si realizza attraverso l’iscrizione nel Registro informatico dei protesti che viene tenuto dalla Camera di Commercio competente per territorio.
Il registro informatico dei protesti è stato istituito con l’entrata in vigore della legge n. 235/2000, che ha disposto la sostituzione del bollettino cartaceo con un registro virtuale. I dati presenti sul registro possono essere consultati presso la Camera di Commercio o online tramite una visura. L’annotazione dei protesti assolve alla funzione di pubblicizzare il mancato pagamento dei titoli a cui abbiamo fatto riferimento in precedenza, visto che informa chi ha rapporti commerciali in corso con il debitore o ha intenzione di stabilirne.
Nel registro si trovano gli estremi identificativi del titolo e il nominativo del debitore che ha rifiutato il pagamento del titolo.
Più precisamente gli elenchi indicano, per ogni protesto levato
-Il numero progressivo all’interno dell’elenco.
-La data e il luogo della levata o della registrazione.
-Il nome e il domicilio del richiedente il pagamento, se si tratta di persona fisica, ovvero la denominazione e la sede, se si tratta di soggetto diverso.
-Il nome e il domicilio del soggetto nei cui confronti il protesto è stato levato o che ha effettuato il rifiuto, se si tratta di persona fisica, ovvero la denominazione e la sede, se si tratta di soggetto diverso.
-Il codice fiscale del soggetto.
Le informazioni relative ai protesti vengono trasmesse alla Camera di Commercio all’inizio del mese e la registrazione avviene entro 10 giorni dalla comunicazione effettuata dai pubblici ufficiali autorizzati a levare i protesti. Le informazioni contenute nel registro dei protesti sono conservate per un massimo di 5 anni dalla data di iscrizione.
Il registro protesti è pubblico e consultabile da chiunque.. Per accedere al Registro Informatico dei Protesti è necessario recarsi alla Camera di Commercio o ai suoi sportelli collegati e fare richiesta di accesso. Da questo database si può risalire rapidamente al proprio stato di insolvenza o a quello di un altro protestato. Il registro è strutturato in due elenchi, i primi quindi giorni del mese e quello dal sedicesimo giorno in avanti. A richiesta è possibile estrarre degli elenchi parziali, secondo determinati parametri, che saranno estremamente utili al richiedente. Ovviamente alcuni servizi collegati al Registro dei Protesti prevedono il pagamento dei diritti di segreteria.
Il protestato ha la possibilità di richiedere la cancellazione del protesto in determinati casi. Per quanto riguarda le cambiali, se il titolo è stato pagato entro 12 mesi dalla levata del protesto, il protestato ha la possibilità di chiederne la cancellazione dal Registro Informatico con la presentazione di una domanda all’Ufficio territorialmente competente della Camera di Commercio. Nel caso in cui il pagamento della cambiale protestata sia avvenuto oltre i 12 mesi dalla data della levata del protesto, non è possibile chiedere la cancellazione diretta. In questo casi è infatti necessario presentare la domanda al Presidente del Tribunale territorialmente competente della riabilitazione. Dopo che è stato ottenuto il decreto di riabilitazione, si ha titolo per richiedere la cancellazione del protesto dal Registro Informatico presentando apposita istanza all’Ufficio della Camera di Commercio.
Per quanto riguarda gli assegni, per ottenere la cancellazione del protesto è sempre necessario ottenere il provvedimento di riabilitazione attraverso ricorso al presidente del tribunale competente, cioè quello della circoscrizione in cui risiede il debitore protestato.
Il ricorso può essere presentato non prima di un anno dalla data del protesto. Dopo che è stato ottenuto dal Tribunale il decreto di riabilitazione, bisogna presentare la domanda di cancellazione all’ufficio protesti della Camera di Commercio della provincia dove è stato pubblicato il protesto.